Packaging e primo contatto
E’ sufficiente un primo sguardo alla confezione della MPOWER MAX per capire come l’aspetto sia curato in ogni minima parte. Già dalla ricezione del prodotto siamo quindi in grado di intuire il livello del prodotto che abbiamo per le mani.
Le features stampate e presenti soprattutto sul retro non mancano e ne abbiamo già discusso ampiamente nelle precedenti pagine.
Degno di nota è il certificato di overclock, che ci mostra come ogni esemplare sia stato testato singolarmente, con diversi benchmark e giochi. Il nostro esemplare è stato testato con un Core i7-4770K overclockato alla frequenza di 4,2GHz, poca cosa in realtà rispetto alle reali potenzialità di questa scheda madre. Molto interessante anche lo schema a blocchi del funzionamento delle nuove CPU Haswell, che ricordiamo essere dotate di regolatori di tensione interni. Per maggiori informazioni potete far riferimento alla nostra guida nel forum.
La modulistica presente nel bundle è esaustiva e mette a proprio agio anche i neofiti nella prima installazione.
Gli accessori presenti nel bundle sono davvero numerosi: troviamo le due antenne per WiFi e BlueTooth ed il relativo modulo, 7 cavi SATA, un supporto per due porte USB3.0 addizionali da installare in uno slot PCI del cabinet, un supporto per due porte eSATA, CD dei driver ed infine un accattivante adesivo della serie MSI Gaming, di cui questa scheda madre fa parte.
La prima sensazione che si ha appena si prende in mano la Z87 MPOWER MAX è di grande potenza e robustezza. Il peso e la rigidità del layout è notevole, grazie anche all’utilizzo di fibra di vetro. Nel complesso il layout si presenta pulito ed ordinato, il fondo nero massimizza i richiami del giallo attorno al grosso dissipatore che attornia il socket. La M di MPOWER è presente in giallo a più riprese: nel vistoso dissipatore dei VRM nonché, tagliata a metà, nel dissipatore del chipset Z87. Indubbiamente, come per il precedente modello, il suo design si sposa con le schede video della serie Lightning.
Nella parte inferiore del PCB sono chiaramente evidenti le viti di ritenzione dei dissipatori e della staffa del socket. Notiamo altresì la presenza di alcuni componenti che non hanno trovato spazio nella parte superiore del PCB. Posizionare 20 fasi di alimentazione in un PCB ATX è un arduo compito per i progettisti elettronici! Per lo stesso motivo troviamo nel retro del PCB i principali loghi della scheda madre, come quello della certificazione SLI, Military Class 4 etc. Dall’analisi delle connessioni degli slot di espansione notiamo che dei tre slot PCI Express x16 solo il primo è effettivamente x16 mentre gli altri due sono di tipo X8. Sarà quindi possibile installare una seconda scheda video anche nell’ultimo slot senza avere perdite in termini di bandwidth.